Brembo, consapevole dell’influenza che l’impatto ambientale ha sulle scelte di acquisto nel settore automobilistico, si impegna nello sviluppo di prodotti innovativi con un design ecosostenibile e circolare. A tal proposito, nel 2023 ha lavorato alla creazione di indicatori orientati all’ecodesign del prodotto, cosi da inserire la sostenibilità anche nelle fasi di progettazione.
L’azienda mira a ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la catena del valore, promuovendo la mobilita sostenibile e sperimentando soluzioni rivoluzionarie per migliorare la sostenibilità e il comfort dei componenti del sistema frenante.
Brembo si orienta anche verso un design che armonizza funzionalità, comfort, durata ed estetica.
L’attività di Ricerca e Sviluppo del Gruppo si pone dunque l’obiettivo di:
- aumentare le prestazioni dei sistemi frenanti, garantendo la loro massima affidabilità e migliorando il comfort attraverso soluzioni in grado di ridurre il rumore, le vibrazioni e la ruvidità della frenata;
- allungare la vita dei prodotti Brembo, studiando e applicando nuove regole di progettazione dei prodotti e minimizzando l’usura dei dischi e delle pastiglie, in un’ottica di ecodesign ed economia circolare;
- ridurre gli impatti sull’ambiente in termini di emissioni di gas a effetto serra e di polveri sottili derivanti dall’uso dei veicoli, riducendo il peso dei propri prodotti e controllando la dispersione delle polveri da frenata, ma anche incrementando la quota di materie prime riciclate contribuendo in tal modo alla lotta al consumo di materiali vergini e al cambiamento climatico;
- implementare la valutazione LCA (Life Cycle Assessment) per tutti i nuovi prodotti, utilizzando questo strumento come passaggio vincolante per la delibera di un prodotto, al pari della valutazione dei costi e della fattibilità tecnica;
• ridurre il peso finale dei veicoli utilizzando leghe sempre più leggere per ottenere prodotti a peso contenuto; - promuovere un design funzionale che esalta l’innovazione, interpreta le tendenze e rende gli oggetti iconici.
Le collaborazioni per ridurre l’impatto ambientale
Per Brembo, l’innovazione è orientata a garantire prodotti sempre più all’avanguardia che non solo anticipino e rispondano alle nuove esigenze nel settore dell’automotive, ma che contribuiscano anche a migliorare l’impatto ambientale. Ciò avviene attraverso:
- La progettazione di prodotti che includono l’utilizzo di materiali e protezioni a basso impatto ambientale.
- La riduzione delle emissioni di gas serra grazie all’impiego di leghe leggere, che consentono di limitare il peso dei sistemi frenanti.
- La diminuzione delle polveri sottili emesse durante la frenata, dannose per la salute umana, mediante l’utilizzo di materiali e soluzioni tecniche adeguate.
- Lo sviluppo di prodotti intelligenti come i componenti meccatronici.
- L’attuazione e il perfezionamento di Life Cycle Assessment strutturati, sia per quanto riguarda il processo sia per i materiali impiegati.
Il progetto, che dovrebbe concludersi a giugno 2024, ha ricevuto un finanziamento da Horizon 2020 dell’Unione Europea per comprendere e mitigare gli effetti delle emissioni emergenti non regolamentate di nanoparticelle generate dai trasporti sulla salute pubblica e sulle nuove politiche pubbliche. L’obiettivo è monitorare e campionare con strumenti all’avanguardia le emissioni di particelle inferiori a 100 nm generate dal trasporto marittimo, stradale, ferroviario e aereo, sia sul campo che in ambienti di laboratorio controllati. Verranno caratterizzate le emissioni collegando le loro dimensioni, composizioni chimiche e morfologie alle specifiche fonti di emissione, come motori, freni, frizioni e pneumatici, per aumentare la comprensione dei meccanismi alla base dei rischi avversi posti dai diversi tipi e fonti delle particelle inferiori a 100 nm identificate. Gli effetti delle nanoparticelle provenienti da varie modalità di trasporto e carburanti, nonché da fonti di emissione specifiche, saranno confrontati con particolare attenzione ai marcatori rilevanti per la cancerogenesi e infiammazione.
Inoltre, l’obiettivo è anche quello di completare un database pubblico complessivo che raccolga tutte le informazioni chimiche e tossicologiche ottenute per fornire suggerimenti su base scientifica per nuove politiche specificamente legate ai nanoparticolati.
Per maggiori informazioni: www.npets-project.eu.
Lanciato nel 2019, il progetto MODALES aveva l’obiettivo di ridurre in modo sostanziale l’inquinamento atmosferico prodotto dai veicoli a benzina e diesel. I 18 partner del progetto hanno lavorato insieme per 45 mesi per dare vita a questa visione e proporre un approccio basato sugli utenti e sul modo in cui il loro comportamento influenza le emissioni della catena cinematica, l’usura dei freni e degli pneumatici. La visione di MODALES è quella di ridurre l’inquinamento atmosferico prodotto da tutti i tipi di veicoli su strada, incoraggiando l’adozione di comportamenti di guida a basse emissioni e di scelte di manutenzione corrette. Il progetto, concluso a maggio 2023, ha ricercato, sviluppato e testato una serie di soluzioni innovative e complementari che comprendono il conducente, la diagnostica di bordo, le ispezioni periodiche e i retrofit. MODALES ha ottenuto un’estensione di nove mesi poiché parte del progetto consisteva in attività di guida per la raccolta di dati. Questo prolungamento è stato motivato dai ritardi causati dalle misure di sicurezza legate alla pandemia di COVID-19.
Per maggiori informazioni: https://modales-project.eu/ brembo/.
RE-BREATH è un progetto ambizioso finanziato dal programma LIFE della Commissione europea nel campo della mobilità urbana sostenibile. Avviato ad agosto 2022, questo progetto proseguirà finoad agosto del 2025 e si pone nell’ambito del controllo e delle contro misure tecniche per le emissioni di particolato (PM) dei veicoli per il trasporto pubblico. Negli ultimi anni è maturata una maggiore consapevolezza sulle emissioni inquinanti dei sistemi frenanti ed è in corso lo sviluppo di specifiche contro misure nell’ambito delle autovetture, ma non altrettanto del trasporto pubblico. In questo scenario, il progetto RE-BREATH si pone quattro obiettivi:
- misurare e dimostrare la riduzione delle emissioni di PM10, legate al sistema di frenatura degli autobus, alle fermate;
- supportare le autorità nazionali nella stima delle emissioni diverse dai gas di scarico da calcolare nell’inventario delle emissioni EMEP/EEA, conformemente alla direttiva 2016/2284/CE;
- dimostrare la diminuzione della riduzione del tasso di usura dei freni, e quindi l’aumento della durata dell’impianto frenante rispetto a quello tradizionale, per un’economia più sostenibile;
- modellare una mappa di concentrazione degli inquinanti emessi dall’usura dei freni e una mappa del rischio di esposizione alla salute dei pedoni, in modo da supportare la progettazione di un “intervento verde” lungo le linee degli autobus a Bergamo e Bratislava e la formulazione di Linee Guida per le amministrazioni locali.
Nella pratica, saranno implementate due flotte di dieci autobus ciascuna in due città europee, Bergamo e Bratislava, collocate in regioni in cui l’AEA ha dichiarato le più alte concentrazioni di PM (2,5 e 10). Nel corso del 2023 è stata progettata, sviluppata, testata e installata su alcuni autobus di Bergamo e Bratislava la prima soluzione di retrofitting dell’impianto frenante.
La soluzione frenante RE-BREATH nasce dalla soluzione AM Beyond Greenance Kit, adattata all’applicazione sugli autobus con una formulazione di attrito dedicata, progettata per la missione specifica del veicolo.
Nel corso del 2023 è stata validata la prima soluzione RE-BREATH eseguendo test di performance e usura confrontati con i componenti originali dell’applicazione di riferimento. Rispetto alle autovetture e ai veicoli commerciali leggeri, per gli autobus non esistono procedure di prova da considerare per la valutazione delle emissioni, pertanto sono state svolte attività specifiche per valutare il comportamento delle emissioni.
Nel 2024 le attività proseguiranno con lo sviluppo di soluzioni migliorate e la definizione di procedure ottimizzate per la misurazione delle emissioni degli autobus.
Per maggiori informazioni: www.brembo.com/it/company/news/re-breath.
Il progetto VERA è volto a sviluppare e ottimizzare soluzioni innovative di retrofit dei tubi di scappamento e dei freni per affrontare il problema delle emissioni associate al trasporto su strada. Tali soluzioni saranno dedicate principalmente alla flotta di veicoli circolanti che presenta un’elevata percentuale di mezzi obsoleti, con particolare riferimento a quelli che percorrono elevati chilometraggi all’interno delle città (taxi, furgoni per le consegne, autobus). Per quanto riguarda i freni, le soluzioni di retrofit comprenderanno dischi e pastiglie innovative per ridurre l’usura dei freni e un sistema di filtraggio attivo per catturare le particelle generate. Verranno analizzati gli impatti ambientali e sulla salute e verrà condotta un’analisi costi-benefici per valutare i vantaggi derivanti dall’applicazione delle nuove soluzioni. Infine, si prenderanno in considerazione schemi di incentivazione e regolamentazione per promuovere l’adeguamento dei veicoli esistenti. Il progetto è stato avviato nel dicembre 2022 e durante il 2023 è stata condotta un’analisi per valutare le dimensioni globali del mercato del retrofit, esaminare le soluzioni di retrofit esistenti che mirano alla riduzione delle emissioni allo scarico o ai freni e infine evidenziare le lacune del mercato per orientare gli sviluppi tecnici del progetto. Inoltre, sono state definite le procedure di test da utilizzare per la convalida delle emissioni sia allo scarico sia ai freni, insieme ai metodi utilizzati per eseguire l’analisi chimica e tossicologica delle emissioni generate. Le attività attuali si concentrano sulla misurazione delle emissioni di base e sulla definizione degli obiettivi di riduzione delle emissioni. Le soluzioni di retrofit per i tubi di scappamento e i freni sono in fase di sviluppo, con l’obiettivo di effettuare i test di convalida previsti per la fine del 2024.
Per maggiori informazioni: https://cordis.europa.eu/project/ id/101056893
Il progetto nasce dalla European Commission Horizon Europe framework program attraverso la 2Zero Partnership e dalla chiamata per sviluppare un powertrain modulare per camion pesanti, adattabile a diverse esigenze. Si focalizza su un veicolo modulare per la piattaforma IVECO (VECTO 9), progettato per veicoli a celle a combustibile (FCEV) e veicoli elettrici a batteria (BEV) per lunghe distanze e distribuzione regionale. EMPOWER mira a ridurre i costi e migliorare l’efficienza energetica, contribuendo alla parità di costo totale di possesso (TCO) rispetto ai camion diesel del 2020. Il progetto prevede la creazione di modelli digitali dei veicoli dimostratori e la dimostrazione operativa di almeno due prototipi in condizioni reali di missione.
Per maggiori informazioni: www.projectempower.eu
Nell’arco di 36 mesi, il consorzio MODALES, monitorerà la variabilità del comportamento di guida e riconoscerà i modelli e le pratiche di guida tipiche. Successivamente, sulla base di queste conoscenze, MODALES stabilirà il legame tra le emissioni reali del gruppo propulsore e il comportamento di guida con campagne di misurazione che utilizzano sistemi portatili di misurazione delle emissioni (PEMS) e test in laboratorio. Inoltre, saranno condotte misure di laboratorio per le emissioni dei freni e degli pneumatici. In una seconda fase MODALES creerà corsi di formazione per la guida a basse emissioni, che saranno insegnati e convalidati in esercizi pilota. Le conoscenze, le esperienze e le pratiche saranno condivise con altre città della Cina e dell’America Latina.
Gli aspetti legati alla scarsa manutenzione e alla manomissione saranno analizzati con una flotta di auto le cui emissioni sono intenzionalmente influenzate dalla mancanza di manutenzione e/o dalla manomissione, e MODALES osserverà se gli attuali OBD e ispezioni sono in grado di rilevarli. Infine, verrà effettuata una valutazione delle prospettive e dei potenziali impatti dei retrofit per i veicoli stradali leggeri e pesanti e per le macchine mobili non stradali (NRMM), compresa la promozione della loro applicazione nelle selezionate città pilota con problemi di inquinamento rilevanti.
Per maggiori informazioni: https://modales-project.eu
Nei prossimi decenni la sfida principale per la mobilità futura è quella di ridurre drasticamente le emissioni raggiungendo il massimo livello di sostenibilità possibile a livello globale. Il MOST sarà totalmente interconnesso con la NextgenerationEu e, nello specifico, con l’azione italiana del PNRR che darà impulso alla diffusione di veicoli a basse e zero emissioni e di carburanti rinnovabili e a basso contenuto di carbonio per il trasporto su strada, per vie d’acqua, per via aerea e per ferrovia con misure specifiche su più livelli: investire in tecnologie ecocompatibili, diffondere veicoli e trasporti pubblici più ecologici e favorire le pari opportunità su tutto il territorio nazionale, visti i forti divari territoriali esistenti in Italia.
Brembo S.p.A. è partner fondatore del MOST con 25 tra Università e Istituti di Ricerca, che nel triennio 2023-2025, potrà contare su un personale strutturato pari a 696 ricercatori, tra cui 574 nuovi assunti e una capacità di investimento pari a 378 milioni di euro. Il MOST fornirà un’opportunità cardine per il sistema scientifico, industriale ed economico nazionale, affrontando le sfide scientifiche e sociali attuali e future legate al paradigma della Mobilità Sostenibile. L’ambizione è quella di costruire una leadership italiana competente, fortemente integrata con il territorio e le imprese, capace di sostenere lo sviluppo futuro verso una mobilità inclusiva, sostenibile e decarbonizzata.
L’ambiziosa visione di Brembo è quella di consentire una progettazione e una produzione di prodotti e servizi Made in Italy a ciclo chiuso, autosufficienti, auto-rigenerativi, affidabili, sicuri e consapevoli dal punto di vista energetico. Il paternariato allargato proposto svolgerà la ricerca fondamentale che sta alla base della realizzazione di questa visione. Esso propone quindi otto aree tematiche su cui concentrarsi per affrontare le sfide che attualmente si pongono ai nostri modelli di progettazione, produzione, consumo, nonché al fine vita di materiali, prodotti, tecnologie di produzione e processi necessari per passare a percorsi e modelli più verdi e circolari.
Innovazione di prodotto
La capacità di Brembo di conseguire risultati rilevanti in tutti gli ambiti in cui si articola l’impegno del Gruppo per l’innovazione di prodotto e di processo e frutto del lavoro dei dipendenti impiegati nelle diverse aree aziendali, tra cui citiamo tra gli altri:
Nell’ambito dei dischi freno per auto e veicoli commerciali leggeri, la priorità strategica per il 2023 ha riguardato lo sviluppo di dischi freno con soluzioni atte a rispettare i criteri del nuovo standard Euro 7 sulle emissioni inquinanti prodotte da automobili e veicoli commerciali e che, per la prima volta, introduce anche nuove disposizioni per le emissioni di particolato dagli impianti frenanti.
Brembo è da anni attiva nello sviluppo di soluzioni per la riduzione delle emissioni di particolato dai freni. Già nel 2020 è stato presentato il disco Greentive®, caratterizzato da un rivestimento innovativo applicato sulla fascia frenante in ghisa che garantisce un’usura molto bassa, prolunga la durata del disco e – grazie all’abbinamento a un materiale d’attrito sviluppato appositamente – riduce le emissioni di polveri sottili durante la frenata, limitando l’impatto sull’ambiente.
Partendo dall’esperienza maturata con il disco Greentive®, sono continuate negli anni la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni avanzate da applicare ai dischi in ghisa attraverso lo studio di nuovi materiali e l’adozione di tecnologie e trattamenti superficiali mai utilizzati nell’applicazione di dischi freno. La ricerca si è concentrata in particolare sulla tecnologia “Laser Metal Deposition”, dove mediante riporto laser si deposita sul disco, ad alta velocità, un sottile strato di materiale che per le sue caratteristiche riduce l’usura e le emissioni di polveri sottili dal disco stesso durante la frenata.
Altrettanto importante è lo sviluppo sincrono con Brembo Friction di pastiglie freno che possano contribuire in modo determinante a creare una perfetta combinazione con il disco freno.
Pensare al singolo componente – disco o pastiglia – come unità indipendente risulta limitante nell’affrontare il problema delle emissioni. Lo sviluppo del modulo attrito – comprensivo di disco e pastiglia – concepito per ognuna di queste nuove tipologie di disco, diventa quindi fondamentale per garantire i target in termini di emissioni senza compromettere le prestazioni, riuscendo così a proporre ai clienti Brembo soluzioni coerenti con la vision del Gruppo e le sue linee guida.
Grande attenzione viene posta alle nuove esigenze dei veicoli a trazione ibrida ed elettrica che, sfruttando la funzione della rigenerazione in frenata, introducono nuovi requisiti per i dischi freno funzionali alla risoluzione di problemi di resistenza alla corrosione.
Tutte le nuove soluzioni indirizzate a ridurre l’impatto ambientale, migliorare l’aspetto estetico e potenziare la resistenza alla corrosione, suscitano grande interesse presso i maggiori clienti di Brembo.
A questo proposito proseguono le fasi di sviluppo applicativo con importanti case automobilistiche mentre mentre nel 2023 è iniziata in Europa la produzione di dischi che adotteranno una di queste tecnologie per un importante costruttore di veicoli elettrici.
Secondo una precisa linea guida del mercato automotive, nonché di tutte le attività di sviluppo in Brembo, viene posta notevole attenzione anche alle nuove soluzioni in grado di ridurre il peso del disco. Un minor peso, infatti, si traduce in una maggiore percorrenza per le vetture elettriche e in una diminuzione del consumo di carburante per le vetture con motore a combustione, con un conseguente minor impatto ambientale in entrambi i casi. Un aspetto, questo, che diventerà ancora più importante con l’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo Euro 7. Nell’ambito delle applicazioni auto, dopo aver sviluppato con un importante cliente tedesco il concetto di disco leggero per la nuova piattaforma dei suoi veicoli di riferimento, Brembo estenderà la fornitura di questo prodotto – che permette una riduzione di peso fino al 15% rispetto a un disco convenzionale – anche a una nuova piattaforma di veicoli completamente elettrici di cui è in corso lo sviluppo applicativo.
Per i dischi dei veicoli commerciali pesanti il Gruppo si trova nella fase conclusiva degli sviluppi applicativi con importanti clienti europei con soluzioni volte a migliorarne le performance e la riduzione di peso la cui produzione di serie inizierà nel corso del 2024.
Partendo dall’esperienza acquisita nell’ambito dei veicoli commerciali leggeri, nel 2024 continueranno anche per questo segmento di mercato le attività di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti conformi ai requisiti per le emissioni inquinanti (Euro 7) che sono in fase di rilascio anche per questa categoria di veicoli.
La ricerca di nuovi mercati nel campo delle due ruote si sta focalizzando anche sulla mobilità “green”. Il Gruppo ha firmato un contratto di collaborazione con un primo cliente per lo sviluppo di un impianto frenante ad alte prestazioni da utilizzare su prodotti High Performance. Dopo aver concluso i primi test, sono stati congelati i requisiti di prodotto e il Gruppo è attualmente impegnato nella fase di “Design Freeze”, che verrà chiusa a febbraio 2024.
Proseguono inoltre le attività per lo sviluppo di materiali “green” come alluminio riciclato per le pinze e sui materiali d’attrito delle pastiglie.
Infine, il Gruppo continua a investire nella ricerca di materiali di attrito a basso impatto ambientale per la linea “low emission” e “high performance”. Nel primo caso sono in sviluppo materiali che si accoppiano a dischi “coated”, mentre nel secondo caso sono in sviluppo materiali che si accoppiano con tutte le tipologie di dischi carboceramici.
Prosegue con costanza l’impegno di Brembo Friction, struttura dedicata allo studio e alla produzione di pastiglie freno, nello sviluppare tradizionali materiali d’attrito customer oriented e materiali sempre più performanti per le vetture da competizione (racing). La competenza ormai consolidata sui materiali d’attrito si abbina al know-how della consociata BSCCB (Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes), per vetture ad altissime prestazioni per lo sviluppo di pastiglie abbinate a dischi carboceramici.
A questa attenzione si associano, inoltre, l’affiancamento e l’anticipazione dell’andamento del mercato automotive, sempre più orientato al “green” e all’introduzione di veicoli ibridi ed elettrici che richiedono materiali non più solo performanti, ma anche ecologici, con un focus anche sull’aspetto estetico della corrosione.
L’inserimento, per la prima volta, delle emissioni anche da parte del sistema frenante nella normativa Euro 7, con particolare attenzione alle emissioni della pastiglia, dà una chiara visione della tendenza in atto.
Brembo Friction, quindi, risulta decisiva per l’ampliamento del portfolio di materiali frenanti che permettano di conservare elevate prestazioni, garantendo la sicurezza della frenata con un’attenzione crescente per quanto riguarda sia l’aspetto estetico in generale sia la corrosione dei componenti, senza trascurare il comfort di guida (assenza di fischi e vibrazioni) nonché sviluppando competenze che possano venire applicate anche in sistemi nuovi e più complessi, quali l’Electric Parking Brake e SENSIFY™.
L’integrazione con i nuovi sistemi meccatronici, grazie alla continua evoluzione tecnologica in campo automobilistico, ha aperto la strada allo sviluppo di un concetto di pastiglia freno sensorizzata, che si pone l’obiettivo di rendere il sistema frenante sempre più integrato all’interno dei nuovi veicoli.
Per realizzare tutto ciò, Brembo Friction si avvale di metodi data driven, avendo partecipato quest’anno all’evento Hackathon presso il Brembo Inspiration Lab – Advanced Technology Center in California, con l’obiettivo di sviluppare formulazioni dei materiali d’attrito specifiche e identificare le materie prime che ne influenzano maggiormente le diverse proprietà.
Su queste basi, proseguono diversi sviluppi dedicati a materiali d’attrito che mirano a dischi sempre più innovativi. Nuovi rivestimenti e nuovi trattamenti richiedono, infatti, pastiglie pensate e prodotte specificatamente per abbattere il particolato PM10. Questo sviluppo è reso possibile, anche in collaborazione sempre più stretta con i principali costruttori mondiali, dal supporto di un testing interno all’avanguardia, un laboratorio di primo livello, e dalla costante collaborazione con centri universitari, che permettono sinergicamente di definire ogni volta la nuova direzione, ottenendo i migliori risultati, in modo da estendere le competenze acquisite nell’ambito delle passenger car anche ai veicoli commerciali leggeri e pesanti.
Analisi FMEA-FMECA
Al fine di garantire la massima sicurezza e qualità dei propri prodotti, Brembo adotta un approccio che consente di anticipare eventuali problemi e criticità lungo tutto il ciclo produttivo, cosi da attuare azioni correttive preventive. In particolare, durante la fase di progettazione e sviluppo il Gruppo effettua le analisi FMEA/FMECA sia di prodotto sia di processo, che permettono di identificare preventivamente i punti deboli e le criticità che potrebbero inficiare l’affidabilità e la sicurezza dei prodotti, definendo i miglioramenti necessari e le priorità di intervento da attuare in anticipo sull’entrata in produzione. In particolare, attraverso la metodologia FMEA vengono individuate le caratteristiche di prodotto e di processo con potenziale impatto sulla sicurezza dell’utilizzatore finale, in modo tale che le stesse possano essere gestite e tenute sistematicamente sotto controllo lungo tutta la filiera di produzione (sviluppo del prodotto, processo interno e processo fornitori). Questi elementi costituiscono una parte fondamentale del Sistema di Gestione della Qualità di Brembo, conforme alla specifica tecnica IATF 16949:2016**. Questo sistema, caratterizzato da linee guida comuni a tutti i siti produttivi del Gruppo, consente di trasferire le best practice da un sito all’altro, nonché di gestire tutti gli impianti produttivi con gli stessi standard e i medesimi indicatori di qualità. L’efficacia del Sistema di Gestione della Qualità e periodicamente verificata tramite specifici audit interni di sistema e di processo e tramite verifiche ispettive di terza parte relative alla conformità alla norma IATF 16949, annualmente, ISO 26262 e ASPICE, su progetti specifici. Nei siti di nuova realizzazione, come per altri sistemi di gestione, l’implementazione del Sistema di Gestione Qualità e intrapresa contestualmente all’avvio delle attività produttive e gli audit di certificazione vengono normalmente effettuati dopo circa dodici mesi dalla messa a regime dell’impianto.
* Full Time Equivalent – FTE rappresenta il personale conteggiato per le ore effettivamente lavorate e/o pagate dall’azienda presso cui presta servizio.
** Il sito di Saragozza è certificato ISO 9001 in quanto lo schema IATF non è applicabile perché sito Aftermarket. Per i nuovi stabilimenti di J.JUAN (Myasl e Jiaxing), certificati ISO 9001 al momento dell'acquisizione, sono in corso le attività di integrazione al Sistema di Gestione Qualità Brembo che porteranno alla certificazione IATF 16949 entro il Q1 2024.